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Osservatorio nazionale sul diritto di famiglia

  • Mission

    1. Professione avvocato di famiglia.
    La complessità dei diritti connessi alle relazioni familiari rende fondamentale la regolamentazione dei criteri di specializzazione e qualificazione dei professionisti che operano in questo settore del diritto: il difesnore delle parti, l'avvocato del minore, il consulente che procede all'ascolto del fanciullo, il mediatore familiare che interviene nelle dinamiche interpersonali, il professionista investito del compito di protezione di soggetti deboli; figure chiamate, secondo la prospettiva qui promossa, ad un lavoro di trasformazione delle relazioni.
    Per rispondere alle esigenze del multiforme arcipelago delle relazioni affettive e della fragilità umana serve una qualificata rete di professionisti in grado di leggere la complessità dei problemi, per fornire soluzioni adatte alle esigenze di protezione sia dei singoli sia della famiglia nell'attuale contesto sociale.

    2. Informazione ed orientamento.
    Il portale si pone a servizio degli operatori del settore, aprendosi al confronto con la comunità scientifica, per essere strumento di ausilio agli utenti, per fornire materiale reperito nell’esperienza quotidiana e consentire un primo orientamento in un settore in continua ed incessante evoluzione.
    I collegamenti ipertestuali fra le categorie (temi, giurisprudenza, legislazione, psicologia, tutela penale, etc.) rendono a tuttotondo la specificità e complessità della materia.

    3. Osservatorio.
    Una vetrina qualificata della giurisprudenza, di merito e di legittimità, testimone concreta dell'evoluzione del diritto di famiglia, in uno con il mutamento dei costumi e della società.
    I contributi di idee e di esperienze, frutto del bagaglio di acquisizioni teoriche e pratiche, sono tessere di un unico mosaico in costruzione.

    4. Interdisciplinarietà.
    Il settore del diritto di famiglia e minorile richiama numerosi profili di interconnessione con altre discipline: psicologia, tutela penale,  psichiatria forense, sociologia.
    Occorre modificare l'ottica alla quale sino ad oggi abbiamo guardato alle professionalità che a vario titolo intervengono nella crisi delle relazioni familiari: conoscere i confini dei rispettivi ambiti significa anzitutto rispettare il ruolo di tutti e collaborare senza preconcetti nella prospettiva di un approccio aggiornato ai tempi.

    5. L'approccio collaborativo ai fini della pacificazione dei conflitti familiari.
    Promuovere una convinta adesione ai processi di risoluzione conciliativa delle controversie, attraverso gli strumenti della mediazione e della consensualizzazione delle procedure, permette di fornire una risposta adeguata alle esigenze sensibili sia del singolo, sia delle formazioni familiari nelle quali si esplica la personalità.
    I professionisti del diritto di famiglia sono impegnati ad operare, da un punto di vista etico e deontologico, al fine della risoluzione o riduzione dei conflitti, nella ricerca del miglior interesse dei soggetti coinvolti.
    La diffusione di un protocollo che promuova l'adesione a prassi in senso lato mediatrici rende l'opera dei consulenti in linea con le prospettive di miglioramento dell'ambito giudiziario, verso l'auspicata risoluzione pacifica delle controversie.

    6. Conoscenza, prevenzione, autonomia convenzionale.

    L’esperienza quotidiana di chi lavora nel diritto di famiglia, evidenzia una diffusa carenza di informazioni, che genera incertezza e disagio sociale.
    Un’opera di divulgazione di nozioni di base, in un linguaggio comprensibile, può favorire un primo consapevole approccio preventivo alle problematiche familiari al fine di ridurre conflittualità e danni.
    Un'ottica comparatistica consente di cogliere gli effetti positivi di esperienze straniere di più ampio riconoscimento dell'autonomia privata nella regolamentazione dei passaggi cruciali della vita delle persone.