Intervento al convegno di Livorno del 6 novembre 2010.Negli ultimi anni, dopo le grandi riforme degli anni 70 (diritto di famiglia, divorzio) si e’ affermata sempre piu’ una visione di famiglia come comunita’ di affetti e relazioni.Il rapporto tra genitori e figli da “patria potestà”, diritto\dovere di educare i figli del marito capo famiglia, e’ passato a “potesta’ genitoriale” con la riforma del diritto di famiglia del 1975 come diritto\dovere di madre e padre.Con la legge 54 2006 il centro ......
Intervento al convegno di Livorno del 6 novembre 2010.
Negli ultimi anni, dopo le grandi riforme degli anni 70 (diritto di famiglia, divorzio) si e’ affermata sempre piu’ una visione di famiglia come comunita’ di affetti e relazioni. Il rapporto tra genitori e figli da “patria potestà”, diritto\dovere di educare i figli del marito capo famiglia, e’ passato a “potesta’ genitoriale” con la riforma del diritto di famiglia del 1975 come diritto\dovere di madre e padre. Con la legge 54 2006 il centro dell’attenzione si sposta sui figli che hanno diritto di ricevere cura, educazione e istruzione da entrambi. La normativa e’ coerente con i principi della Carta di Nizza e di Lisbona, con le direttive europee e impone a tutti gli operatori del diritto di famiglia di considerare prioritario il mantenimento dei legami genitoriali anche nel momento di crisi della coppia. Il mutamento di prospettiva a cui la legge ci chiede di indirizzare la persona in crisi coniugale che a noi legali si rivolge e’ quello di passare da “ quanto mi spetta avere il figlio\a” a “ quale impegno mi assumo nei confronti del figlio”. Da questo mutamento di prospettiva derivano tutte le conseguenze di carattere pratico–gestionale nel faticoso quotidiano della coppia separata.