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Osservatorio nazionale sul diritto di famiglia

  • La violenza domestica giustifica l'addebito della separazione al coniuge maltrattante. Cass. Civ., Sez. I, Ord. 26 aprile 2024, n. 11208

    Le violenze inflitte da un coniuge all'altro costituiscono violazioni dei doveri nascenti dal matrimonio talmente gravi da fondare, non solo la pronuncia di separazione personale in quanto cause determinanti l’intollerabilità della convivenza, ma anche la dichiarazione di addebito all'autore delle stesse, esonerando il giudice del merito dal dovere di comparare con esse il comportamento del coniuge che ne sia vittima e rimanendo altresì irrilevante la posteriorità temporale delle violenze rispetto al manifestarsi della crisi della coppia.

     

    Conf. Cass. Sez. VI -1 Ord. n. 7388 del 22.03.2017

     

    Rif. Leg. Artt. 143, 156 c.c.

     

    Addebito della separazione – Comportamento contrario ai doveri coniugali – Intollerabilità della convivenza - Violenza in danno del coniuge

    Nella fattispecie, la  Suprema Corte, dopo avere richiamato i propri precedenti in ordine alla separazione con addebito, la quale non si fonda sulla sola violazione dei doveri posti dall'art. 143 c.c., quanto, piuttosto, sull'accertamento dell’efficacia causale di tale condizione nel determinare l’intollerabilità della convivenza (Cfr. Corte di Cassazione, Sez. I, Sent. 18074 del 20.08.2014), rileva che i comportamenti fisicamente e moralmente lesivi inflitti da un coniuge all'altro rappresentano una delle violazioni più gravi, essendo sufficiente un singolo episodio di percosse o di violenza fisica a danno del coniuge per devastare definitivamente l'equilibrio della coppia e giustificare la richiesta di addebito della separazione in quanto lesivo della pari dignità di ogni persona (Cfr. Cass., Sez. I, Sent. n. 817 del 14.01.2011).

    Nel caso di specie, la Corte territoriale ha fatto corretta applicazione di tali principi, considerato altresì che, per costante giurisprudenza di legittimità, i comportamenti reattivi del coniuge che sfociano in azioni violente e lesive dell'incolumità fisica dell'altro, rappresentano, in un giudizio di comparazione al fine di giustificare l'addebito della separazione, causa determinante l'intollerabilità della convivenza, nonostante la risalente conflittualità e il contributo dell'altro coniuge alla esasperazione della relazione (Cfr. Cass. Civ., Sez VI, 21.03.2018, n. 6997).

    Cass. 26.04.24 n.11208